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L’Unione Europea boccia la norma “ammazza stalle”

L’accordo tra Parlamento e Consiglio mette al riparo il settore zootecnico italiano. L’Unione Europea ha bocciato la norma “ammazza stalle”, che avrebbe potuto mettere a rischio migliaia di allevamenti bovini e suini in Italia.

L’accordo tra Parlamento e Consiglio, raggiunto il 6 dicembre scorso, ha stabilito che gli allevamenti bovini da latte e da carne, così come gli allevamenti suini da ingrasso, saranno esclusi dalla nuova direttiva sulle emissioni industriali.

La decisione è stata accolta con favore dal settore zootecnico italiano, che aveva fortemente criticato la proposta iniziale della Commissione europea, che avrebbe obbligato tutte le stalle a sottostare a procedure di autorizzazione insostenibili.

“E’ una vittoria del buon senso e della concretezza”, ha commentato Ettore Prandini, presidente di Coldiretti. “La direttiva sulle emissioni industriali doveva essere un’occasione per migliorare l’efficienza ambientale del settore zootecnico, non per metterlo a rischio. Questa soluzione è invece un passo avanti per la sostenibilità e la competitività del nostro modello agricolo”.

L’impatto della norma iniziale

La proposta iniziale della Commissione europea avrebbe avuto un impatto significativo sul settore zootecnico italiano. Secondo le stime di Coldiretti, la direttiva avrebbe potuto portare alla chiusura di circa 10.000 allevamenti bovini e suini in Italia, con la perdita di oltre 100.000 posti di lavoro.

I motivi di tale impatto negativo erano molteplici. Innanzitutto, la direttiva avrebbe obbligato tutte le stalle a sottostare a procedure di autorizzazione complesse e costose, che avrebbero rappresentato un onere insostenibile per molte aziende. In secondo luogo, la direttiva avrebbe introdotto limiti più stringenti sulle emissioni di gas serra, che avrebbero reso difficile per le aziende zootecniche rispettare i nuovi requisiti.

La decisione dell’Unione Europea

L’accordo tra Parlamento e Consiglio ha rappresentato un importante riconoscimento per le preoccupazioni del settore zootecnico italiano. La decisione di escludere gli allevamenti dalla direttiva sulle emissioni industriali rappresenta un passo avanti importante per la sostenibilità del settore, che potrà continuare a investire e innovare per migliorare la propria performance ambientale.

Gli effetti positivi della decisione

L’esclusione degli allevamenti dalla direttiva sulle emissioni industriali avrà una serie di effetti positivi per il settore zootecnico italiano. Consentirà alle aziende di continuare a investire in tecnologie e pratiche innovative per ridurre le proprie emissioni di gas serra.

Inoltre, la decisione dell’Unione Europea rappresenta un segnale positivo per la competitività del settore zootecnico italiano. L’esclusione degli allevamenti dalla direttiva sulle emissioni industriali consentirà alle aziende italiane di continuare a competere con gli operatori di altri Paesi, che potrebbero essere soggetti a requisiti più stringenti.