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Vitamine C, dove trovarle e quando servono al nostro organismo

Vitamina C: che cos’è?

La vitamina C, da un punto di vista scientifico, viene definita acido ascorbico il quale viene fatto rientrare nel gruppo delle vitamine idrosolubili, ovvero tutte quelle vitamine che il nostro organismo non è in grado di accumulare e per questo motivo è necessario assumerle periodicamente attraverso un’adeguata alimentazione.

La vitamina C oltre ad essere una sostanza idrosolubile e quindi non permanente nel nostro organismo, è anche molto sensibile alle alte temperature per questo motivo, bollire un alimento ricco di vitamine, significa eliminare quest’ultime dal suo interno.

Utilità della vitamina C

L’acido ascorbico o vitamina C possiede numerose e utili funzioni in grado di aiutare il nostro organismo, ad esempio durante le reazioni metaboliche, la sintesi degli aminoacidi o la sintassi degli ormoni.

Oltre ad essere una sostanza capace di collaborare l’organismo nello svolgimento di determinate attività, la vitamina C è anche in grado di generare una barriera il cui scopo è quello di rafforzare il sistema immunitario grazie alla propria capacità antiossidante. Oltre a rafforzare il sistema immunitario, la vitamina C si è dimostrata una sostanza capace di ridurre le probabilità dell’insorgere di tumori allo stomaco.

Alimenti ricchi di vitamina C: che cosa mangiare

La vitamina C, come abbiamo detto precedentemente, è una sostanza idrosolubile per questo motivo non può rimanere per lungo periodo nel nostro organismo e deve essere assunta periodicamente per poter compensare la perdita che avviene giornalmente. Per poter compensare le vitamina C che viene eliminata dal nostro organismo ogni giorno è importante assumere alimenti ricchi di acido ascorbico. I principali alimenti ricchi di vitamina C sono la frutta e le verdure, come ad esempio: fragole, arance, mandarini, limoni, broccoli, spinaci, kiwi, peperoni, pomodorini e melograni.

Se si è desiderosi di godere appieno dei benefici risultanti da un’adeguata assunzione di vitamine C, diventa di assoluta importanza un’assunzione periodica degli alimenti precedentemente elencati almeno ogni 3 o 4 giorni attraverso un consumo crudo, in modo tale da compensare tempestivamente la perdita di tutte quelle vitamine C che nel giro di pochi giorni vengono rilasciate o eliminate dal nostro organismo.

In generale, attraverso numerosi test svolti, è stato possibile osservare che il fabbisogno giornaliero di vitamina C per un organismo umano è di 90 mg nel caso di un uomo adulto e più o meno 70 mg di vitamine per una donna adulta, quantità la quale va ad aumentare solo nel caso in cui la donna sia in condizione di attesa o gravidanza.

Carenza da vitamina C

Nel caso in cui si soffra di una carenza di vitamina C, la quale comparirà nel giro di 40-80 giorni, si verrà a determinare l’insorgenza dello scorbuto. Lo scorbuto è una patologia che si evidenzia con numerosi sintomi tra i quali possiamo vedere: stanchezza, inappetenza, affaticamento, dolori o fitte muscolari e una maggiore probabilità e possibilità di infezione.

Quelli precedentemente elencati sono solo i principali sintomi ai quali poi fanno seguito il sanguinamento delle gengive e dei tessuti di sostegno e il manifestarsi di numerose emorragie sparse in più zone del corpo a livello cutaneo. Lo scorbuto può anche portare all’insorgenza di epistassi, ematuria ed emorragie muscolari. Le emorragie muscolari si verificano mantenendo l’integrità del vaso sanguigno con il sangue che fuoriuscita per diapedesi.

Lo scorbuto, oltre a provocare emorragie e alterazioni chimiche all’interno dell’organismo può portare anche a un’alterazione nella formazione del collagene, andando quindi a provocare danni alle strutture ossee, cartilagine o all’attaccatura dei denti. É importante sottolineare che anche nei bambini tra i sei e i 18 mesi è possibile il verificarsi dell’insorgenza dello scorbuto, in particolare nel caso in cui quest’ultimo non assumesse una quantità adeguata di latte materno nei suoi primi mesi di vita, portando in questo modo l’organismo a soffrire di una carenza di vitamina C.

Eccesso di vitamina C

È sempre importante sottolineare come nel momento in cui si assumono vitamine diventa fondamentale mantenere un equilibrio, motivo per cui non è mai positivo né avere una deficienza di vitamine ne assimilarne in eccesso. In precedenza abbiamo visto che la carenza di acido ascorbico può portare all’insorgenza di numerosi problemi all’organismo con conseguenze molto spesso gravi e debilitanti, ma è fondamentale sottolineare come questo può accadere anche nel momento in cui il nostro corpo venga caratterizzato da un’eccessiva quantità di vitamina al suo interno.

Se si assume una quantità eccessiva di vitamina C, è molto probabile che si entri in contatto con numerosi effetti indesiderati, tra cui: un incremento nella sintesi e produzione degli ossalati, incremento nell’assimilazione del ferro a livello intestinale, riduzione del riassorbimento dell’acido urico. L’aumento eccessivo nella sintesi degli ossalati comporta un maggior rischio e probabilità dell’insorgenza dei calcoli renali. Un eccessivo incremento dell’assorbimento del ferro può portare ad un sovraccarico di ferro nell’organismo con conseguenze rischiose per gli organi principali.

Assunzione della vitamina C

Precedentemente abbiamo elencato i rischi derivanti sia da un’assunzione eccessiva della vitamina C che da una scarsa assimilazione di quest’ultima, per questo motivo è fondamentale mantenere un perfetto equilibrio delle vitamine assunte in modo tale da soddisfare quello che è il semplice fabbisogno del nostro organismo.

Soddisfare il fabbisogno giornaliero di acido ascorbico non è però un compito facile, gli studi hanno infatti dimostrato che questa particolare sostanza è estremamente fragile e nonostante sia molto comune e facilmente individuabile in diversi alimenti di uso comune, questi ultimi devono essere trattati in modo adeguato perché le vitamine contenute al loro interno vengano conservate e mantenute nel tempo.

Ad esempio, se una certa quantità di spinaci viene conservata per un lasso di tempo di sette giorni ad una temperatura di 4 °C, solo il 20% delle vitamine presenti al suo interno si sarà mantenuto in buone condizioni. Questo è un piccolo esempio che dà un’idea dell’attenzione necessaria per assicurare la giusta quantità di sostanze nutritive, necessarie per mantenere il proprio organismo in salute.